Six Organs of Admittance – Time Is Glass (Drag City, 2024)

Six Organs of Admittance

C’è qualcosa di pacificato nell’ultimo lavoro solista Ben Chasny, in arte Six Organs Of Admittance, non normalizzato ma allo stesso tempo teso a sviscerare dal classicismo quell’essenza sfuggevole a un primo sguardo; totalmente concentrato sulla pratica di una scrittura cesellata lentamente in ogni singolo brano, senza accelerare sulla sperimentazione (come ci ha abituato negli ultimi anni), ma utilizzandola nell’economia di un discorso complessivo: tracciare un percorso consapevole e appagante passo dopo passo. Perché è lampante come dal primo giro armonico Chasny conosca bene la strada, o meglio il sentiero nascosto, quello che si snoda per un paesaggio rurale, campestre, fino ai pedi di una montagna, per poi fare il giro largo e tornare a casa. Per questo Time Is Glass sa prendersi il proprio tempo, trovando con naturalezza il respiro più adeguato possibile a ogni singolo momento.
A partire dalla smithiana (nel senso di Elliott Smith) The Mission, l’atmosfera sembra sottolineare una passeggiata durante una giornata assolata eppure fresca. Si, perché oltretutto si tratta di un disco capace di trasmettere un forte senso di positività, come succede nel fingerpicking suonato all’ombra di un albero sulla collina in Pilar o nella chiusura rilassante come un bel ricordo di New Year’s Song. Molto interessante anche le particolari texture ottenute mescolando con sapienza americana e neofolk (Slip Away, Theophany Song), o stralci di frenesia strumentale dal sapore trascendente (Summer’s Last Rays), mentre i momenti più ombrosi vengono lasciati a stratificazioni di ambient crepuscolare (Hephaestus). Come necessario contrasto, i barlumi di malinconia trapelano nella psichedelia folk di My Familiar, dove la distorsione tratteggia leggeri barocchismi guardando il cielo da lontano, mentre in Spinning a River la catarsi respira a pieni polmoni e con afflato cosmico.
Un album di ottima qualità e a suo modo molto originale, come del resto lo sono sempre i lavori targati Six Organs Of Admittance.