Outrage – Everybody Is Bad In Someone’s Story (Seahorse, 2024)

Un titolo bellissimo.
Poi l’attacco, che ci riporta direttamente nei ‘90 del Noise rock, più a livello di grana che di massa sonora e di rumore, gestito oculatamente sotto la linea vocale di Alberto Tieri. Autumn viene da lì e non poteva esserci entrata in materia migliore per questa nuova produzione Seahorse. Da tempo locato a Barcellona come Outrage riesce a mischiare spezie arabeggianti talvolta ad umori che potrebbero tranquillamente rientrare nell’alveo slow core, con una voce che a tratti appare come parte debole del progetto, scarica e leggera, ma che nel corso dell’opera rappresenta un elemento di fragilità che pervade l’intero disco in maniera quasi fascinosa. Quando poi la rabbia arriva ad oscurare i cieli come in Morning Grey il suono caracolla intensamente toccando i giusti tasti , liberando il suo lato più noir tanto da evocare i Bärlin. The Sinner Cross è dritta e cruda, parvenze rock’n’roll in un lago di pece, Cocaine Candy la morte che ti guarda dritto in faccia, come ci riporta ai Velvet Underground più oscuri. Una goccia di luce ci arriva dalla lieve Inner Might and Grace, balsamo su un corpo ormai martoriato, cucinando poi gli archi e la voce sardonica di Spoon Tower. Un disco ombroso ed invernale, che riesce a sorprendere ed a far drizzare le orecchie, facendosi un bel giro tra Chicago e Louisville prima di chiudere, in una Jupiter Falls fragorosa e ben condotta.