Nic T. – The Saint (Hora, 2024)

Che dire di The Saint?
Disco curioso, colorato e casalingo, caldo come una di quelle coperte che le nonne tramandavano ai nipoti, unendo quadrati o rombi di diversi colori. Nic T, alias di Nicola Traversa, sembra avere un tocco magico sulla chitarra e nella voce, portandoci in un universo leggero e caldo, con un tepore che si trasmette tramite dieci canzoni che non toccano mai i tre minuti di lunghezza e che suonano come delle piccole madeleines, scrigni che saltellano far folk e pop, leggere e luminose.
Prodotto e registrato da Nic T. medesimo, The Saint sfiora diverse costiere, fra il cantautorato folk ed una certa cadenza slacker, rimanendo dritto a prua con piglio sicuro, a blandirci con una cadenza flautata, quasi fosse nel medesimo istante capitano e sirena. Poi interludi che mischiano malinconia e giocosità velata, ad aprire mondi nascosti ed intriganti. Brani caracollanti e romantici, quasi come se riuscisse a navigare fra gli umori, i ricordi e le immagini, riuscendo a raccontare storie di quotidianità.
Potrete sentirci profumi già apprezzati degli anni ’70 ai ’90, ed anche oltre, sfiorare gli argini della psichedelica o salutare da vicino una certa idea di intima toy music, ma soprattutto potemmo sentirci bene.
Già, che The Saint forse non è sono un album, ma una cartolina da lasciare a lato dello stereo, a vegliare sul benessere e sulla serenità del desco.
Io mi tengo volentieri l’album, baloccandomi con le sue brevi canzoni rifinite, facendolo ripartire ogni volta conclusa The Movie, per ritrovare i fiati di The Saint ad aspettarmi, oppure i battimani di una splendida Queue. So come tutto possa essere soggettiva potreste affezionarvi ad altri brani, certo, ma di sicuro non passerete questi pochi minuti senza rimanere rapiti dalla musica di Nic T.