AA.VV. - Aliens In Roma 2.001 (Magika Roma) (Audioglobe, 2001)
Land - Sintonie (Scenario/Audioglobe, 2001)
Sinclair - Le Spie (Scenario/Audioglobe, 2001)
Il terzo capitolo della saga Aliens In Roma si tinge di giallorosso: il disco è infatti dedicato alla vittoria della Roma in campionato. Ventidue brani ispirati oltre che da questo evento anche da culti neopagani ed esoterici: il tutto come sempre con un forte spirito dissacratorio, tant'è che si inizia col campione dei cori da stadio che recitano "Totti gò, Totti gò" ed al quarto pezzo ci si imbatte già in Thomas Milian che domanda "Te piace dalla?" e gli viene risposto "solo il cantante!". Le coordinate musicali però non sono di contorno, in quanto i vari Recycle, Luigi Tecno e Giorgio Gabber (questi ultimi oscar per i nomi...), propongono brani che variano molto di atmosfera in atmosfera, passando dall'ambient al soul alla techno e alla trance con gusto e stile, in un'ottica cyber e blissettiana. La musica elettronica romana è in forma e questa raccolta fa fede (anche se siete laziali).
I Land sono un quartetto precedentemente noto col nome di Mediterranea e hanno una ottima conoscenza degli stilemi elettronici degli anni novanta, oltre che della wave anni ottanta: da questi due elementi nasce Sintonie, che contiene due tipi di brani, quelli più spostati sul primo versante ed altri sul secondo. La band ha un buon sound, ma il punto debole è nella voce e nei testi, che oltretutto a mio parere stentano parecchio ad inserirsi nell'insieme; settantacinque minuti poi sono davvero troppi, per cui il risultato finale non mi ha convinto.
House, drum 'n bass e acid jazz rivisti in salsa neolounge sono le chiavi di lettura di Le Spie di Sinclair, prodotto con suoni molto simili a certe cose Moving Shadow. Il disco corre come una locomotiva per settanta minuti e potrebbe essere un ottimo sottofondo per bar trendy all'ora dell'aperitivo: l'ultimo posto dove vorrei trovarmi in vita mia... Ben suonato, con i suoi accenni di bossa al punto giusto e tutto il resto, ma qui è proprio la classica questione di gusti.

Le Formiche Atomiche - Cercasi Monica Disperatamente (Dave, 2001)
AA.VV. - Uncage Your Punk Side (Dave, 2000)
Sonic Assassin - State Is Enemy, Forever !!! (Freakshow, 2001)
Torna il più simpatico gruppo punk genovese, Le Formiche Atomiche, con un disco intero dopo il 7" già recensito su Sodapop: per fortuna la formula non l'hanno cambiata e riescono a farvi passare una ventina di minuti tirati e divertenti, anche grazie a testi tipo "mi hai picchiato e sei andata via". C'è spazio anche per una polemica spassosa ma giustificata dedicata a Mogol nel pezzo omonimo, in cui si parla della canzone che pare Battisti gli abbia ispirato in sogno (tra l'altro orrenda). Una nota per Monica E' Rimasta Sola, all'insegna del poppunk adolescenziale, ma tutto il disco si mantiene su un tiro molto alto: nell'ultimo brano, se avrete pazienza di aspettare, dopo il silenzio troverete Elettroshock, La Gente Giudica e Sempre Lei dal vecchio 7".
Uncage Your Punk Side è una compilation che descrive nel bene e nel male la situazione di un certo punk italico. Si privilegia il versante melodico, con testi tra l'impegnato e lo scanzonato e musiche tra Ramones e Bad Religion: su tutti spuntano Succo Marcio, gli atipici Tre Allegri Ragazzi Morti, Le Formiche Atomiche e Marsh Mallows. Eccezioni sono i cloni nirvaniani Imodium ed Alive, fuori posto e un filo identici agli originali... I gruppi sono ventisei, di cui alcuni imbarazzanti (Punkreas compresi): naturalmente su tutti spiccano Raw Power a far bocconi dei ragazzini di primo pelo, ma avevate dubbi?
Seconda uscita per Freakshow dopo Mirsie, sempre diretta sull'asse del rock and roll. Numi tutelari in questo caso sono Stooges, Radio Birdman e Dead Boys: di questi ultimi due gruppi i Sonic Assassin eseguono anche delle cover molto efficaci. Precisi e puliti, suonano il loro rock schiacciasassi con maestria e senza perdere un colpo, sempre in bilico tra hard e melodia; quando, come in questi casi, dietro c'è il mestiere, si sente decisamente la differenza con le altre compagini italiche del settore.

DFA - Work In Progress Live (Moonjune, 2001)
Finisterre - Storybook (Moonjune, 2001)
Gli italiani hanno un legame speciale con il rock progressivo sin dagli anni '70, in cui era d'attualità, fino ad oggi, in cui è rilegato in un ambito di appassionati di settore. In una parola oggi il progressive settanta più classico (tastieroni spaziali e distorsione limpida bene in evidenza, per capirci...) è fuori moda: e un bel chissenefrega lo dicono queste due band italiane, DFA e Finisterre, appassionate del genere e per nulla disposte a cedere; a riprova di ciò entrambi i dischi sono registrati dal vivo in america, durante festival del settore. Nonostante io ami maggiormente il lato kraut e psichedelico degli anni settanta, musiche meno barocche e più "fuori", devo ammettere che la qualità è veramente alta, non tanto nella indubbia bravura dei musicisti, quanto nelle canzoni: in questo genere spesso si perde di vista questo aspetto, per concentrarsi in pause, stacchi e assoli continui...
Ascoltando i veronesi DFA, per fare nomi, vengono più in mente Le Ombre e la PFM che Area (questione di gusti), ma ciò non toglie che Alberto alle tastiere sia un autentico mago... Molto d'atmosfera anche i genovesi Finisterre, sebbene più narrativi.
Due buone bands, con l'unico difetto di essere per addetti ai lavori.

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